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Rimane uno dei più grandi musical di tutti i tempi. Vale la pena di ricordare che al suo esordio a Brodway nel 1964 superò le 3000 repliche; anche se New York contava allora circa 12 milioni di abitanti, fu un successo strepitoso.
“Hello Dolly!” diventò presto un trionfo internazionale reso ancora più luminoso dal film con Barbra Streisand, che fece apprezzare questo musical in tutto il mondo, vincendo tra l’altro diversi “Oscar” e diventando ben presto una pietra miliare del teatro musicale leggero.
E’ una commedia briosa, brillante, scoppiettante, la cui intraprendente protagonista dà vita a spassosi equivoci, sorprendenti colpi di scena e romantiche parentesi sentimentali, il tutto ampliato e nobilitato dalla immediatezza della musica di Jerry Herman.
Ecco dunque lo spettacolo, reso in una nuova edizione dalla popolare ed eccitante Compagnia di Corrado Abbati, familiare per i soci e per il pubblico della Camerata Musicale Barese.
Due le serate in programma venerdì e sabato al “Piccinni” alle ore 21.
Questa nuova produzione di “Hello Dolly!” prende lo spunto dalla simpatia e dallo straripante esuberanza sia del testo che della musica. Il valore aggiunto è dato dal brio dei dialoghi, dalla forza delle coreografie, dalla eleganza dei costumi e delle scene, tutti ingredienti proiettati in un’epoca spavalda e carica di sogni in anni scatenati e segnati dalla imperiosa impronta dell’altra moda, dalla voglia di vivere e da una fantasia e allegria contagiose.
Ne viene fuori, insomma, uno spettacolo senza età che fa ritrovare a giovani e meno giovani il piacere della trasgressione, i turbamenti del primo amore e la scoperta o memoria musicale delle belle canzoni di Herman.
In una Stagione così ricca di musica classica, di balletti, di grandi orchestra, una parentesi come questa non può che riuscire gradita.
La vicenda rappresenta, gira intorno a Dolly Levi, una affascinante vedova, sensale di matrimoni, che mette in atto una serie di stratagemmi e di colpi di scena per conquistare l’uomo che ama e combina la felicità di altre tre coppie, facendo trionfare l’amore sull’egoismo e sull’interesse.
Il musical, fondato su libretto di Michael Stewart, si vale in quest’ultima edizione, della traduzione e dell’adattamento di Corrado Abbati. Direzione musicale di Marco Fiorini e coreografie di Giada Bardelli.
Corrado Abbati è stato, insieme a Stefano Maccarini, fondatore della Compagnia di Operette che porta il suo nome e ne è il leader ed il direttore artistico. Egli stesso è interprete di ruoli brillanti, ai quali fornisce modernità e credibilità scenica. Queste qualità e prerogative ne fanno il vero erede della migliore tradizione operettistica italiana.
La prima di venerdì sera è riservata agli abbonati per l‘intera Stagione.
Gli ultimi due appuntamenti della Stagione sono previsti per il 9 aprile con il celebre pianista jazz Stefano Bollanie per il 29 aprile con un grande nome del pianismo internazionale Aldo Ciccolini, entrambi al Teatro Petruzzelli.
Prosegue intanto la campagna abbonamenti per la 70ª Stagione: una notevole aliquota di soci ha già confermato. Tra qualche giorno i soci potranno anche conoscere la “Prime Anticipazioni” per la nuova Stagione, che sarà senz’altro degna del primato dei 70 anni.
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Invito al jazz sabato 9 aprile al Petruzzelli; suonerà per la Camerata Musicale Barese il Pianista Stefano Bollani.
Personalità unica, capace di una fulminea quanto impressionante produzione di idee che traduce in musica, Stefano Bollani è giudicato il Pianista – Jazz italiano per eccellenza.
E’ il penultimo appuntamento della 69ª Stagione, che si concluderà il 29 aprile, sempre al Petruzzelli con il celebre pianista Aldo Ciccolini.
Bollani è nato a Milano nel 1972. All’età di sei anni comincia a studiare pianoforte.
Esordisce professionalmente a 15 anni. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e subito si afferma nel jazz, collaborando con grandissimi musicisti sui palchi più prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al Festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano).
Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 – e da allora mai interrotta- con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben 14 dischi.
Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica Jazz lo proclama miglior nuovo talento del 1998.
Nel 2003 a Napoli riceve il premio Carosone (artista al quale ha dedicato un piccolo libro saggio, “L’America di Renato Carosone”); l’anno successivo la rivista giapponese “Swing Journal” gli conferisce il premio New Star Award riservato ai talenti emergenti stranieri, per la prima volta assegnato a un musicista non americano. Per la label giapponese “Venus records” pubblica 5 dischi.
E’ un produttore artistico e arrangiatore di un disco del cantautore Bobo Rondelli (Disperati Intellettuali Ubriaconi), grazie al quale ha vinto il premio Ciampi.
Nel 2005 è ospite fisso nel programma televisivo di RaiUno “Meno siamo meglio stiamo”, di e con Renzo Arbore.
E’ ideatore e conduttore, insieme a David Riondino, della trasmissione musicale Dottor Djembè, andata in onda su Radio Rai Tre dal 2006 (Premio Microfono d’argento 2007).
Dal gennaio 2009 firma tutte le sigle del palinsesto di Radio Rai Tre.
A febbraio 2010 è uscito il suo primo libro di spartiti, che inaugura la collana Carisch, distribuito in tutto il mondo.
Il 15 luglio 2010 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa della Berklee of Music, con solenne cerimonia a Umbria Jazz, Perugia.
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La 69ª Stagione della Camerata non ha dimenticato il musical ricorrendo al complesso italiano più brillante in questo genere di spettacolo: la Compagnia di Corrado Abbati che presenterà il 1° e 2 aprile al “Piccinni” “Hello Dolly!”, uno dei più grandi musical di tutti i tempi.
Solo a Brodway, al suo debutto, superò le 3.000 repliche, facendo incetta di premi e stabilendo un record con ben 10 “Tony Award”, gli Oscar del teatro.
Il brano del titolo diventò ben presto una “hit” internazionale grazie anche al film con Barbra Streisand.
La Compagnia di Abbati è venuta a Bari per la Camerata parecchie volte, sempre con operette e musicals di successo.
La prima serata è in abbonamento.
Gli ultimi due appuntamenti della Stagione sono fissati per il 9 aprile al “Petruzzelli” con il pianista jazz italiano per eccellenzaStefano Bollani, e, come gran finale, per ilo 29 aprile con il famosissimo pianista Aldo Ciccolini.
Prosegue intanto la campagna abbonamenti per la 70ª Stagione: una notevole aliquota di soci ha già confermato. Tra qualche giorno i soci potranno anche conoscere la “Prime Anticipazioni” per la nuova Stagione, che sarà senz’altro degna del primato dei 70 anni.
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Il prossimo appuntamento della “Camerata” è fissato per martedì al “Piccinni” con il Trio Estrioformato dalla violinista Laura Gorna, dalla violoncellista Cecilia Radic e dalla pianista Laura Mancini.
In programma brani di E. Chausson, G. Tailleferre e M. Ravel.
I brani di Chausson “Trio in sol minitore op. 3” del 1881 e di Tailleferre “Trio” (1978) saranno prime esecuzioni per la “Camerata”.
Il Trio Estrio nasce dalla ricerca di un equilibrio ideale volto a creare un’esperienza musicale unitaria, facendo nel contempo emergere il carisma individuale delle interpreti.
Inizio del concerto ore 20.45.
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La 69ª Stagione della Camerata offrirà venerdì sera al Petruzzelli un singolare duo: CorradoAugias con voce narrante e Giuseppe Modugnopianista e voce.
Insieme racconteranno Chopin: è questo il tema di una serata che vuole essere un omaggio all’eredità musicale che il maestro ha lasciato ai posteri e che ha influenzato innumerevoli pianisti (e non solo) fino ai giorni nostri, proprio nel secondo centenario della sua nascita. Allo stesso tempo questo progetto si pone l’obiettivo di indagare lo Chopin privato attraverso intimi aspetti biografici: l’allontanamento dalla natia Polonia, in cui non tornerà più, praticamente ventenne, i viaggi in Spagna e a Vienna, il trasferimento a Parigi, città in cui diventerà un compositore noto ed ammirato in tutta Europa, i suoi amori, in particolare quello lungo e tormentato con la scrittrice Gorge Sand che lasciò non pochi strascichi sulla sua salute minata dalla tubercolosi e dalla depressione e le sue amicizie illustri con Bellini, Liszt, Delacroix.
Il viaggio teatrale di Corrado Augias, ideato e costruito nel bicentenario della nascita di Frederic Chopin si vale della regia e delle scene di Felice Cappa.
Lo spettacolo ha debuttato l’anno scorso a Roma e successivamente ha compiuto una lunga tournèe da Parigi ad Aosta, Ostia, Forte dei Marmi, Bologna ed in molte altre città.
Corrado Augias, noto giornalista e uomo di cultura, è nato a Roma dove attualmente risiede. Ha trascorso molti anni all’estero. Parigi prima, poi New York da dove è stato corrispondente del settimanale L’Espresso e del quotidiano La Repubblica. All’inizio degli anni ’60 ha partecipato al movimento dell’avanguardia teatrale romana con Il Teatro del 101 diretto da Antonino Calenda per il quale ha scritto Direzione Memorie e Riflessi di Conoscenza, protagonista Luigi Proietti. Al teatro è tornato con Le Fiamme e la Ragione, coproduzione PromoMusic e Festival della Scienza di Genova 2007 (regia Ruggero Cara) in cui ha portato in prima persona sulla scena la vicenda umana di Giordano Bruno. Ha partecipato fin dall’inizio al rinnovamento dei programmi televisivi lanciato da Raitre con due programmi di grande successo Telefono Giallo e Babele, fino ai più recenti (in veste di conduttore e autore) Enigma, dedicato a grandi questioni irrisolte della storia e Le storie – Diario Italiano, programma quotidiano, sempre su Rai3.
Giuseppe Fausto Modugno pianista, si è formato alla scuola di Franco Scala e si laureato in lettere presso l’Università di Bologna. Frequenta abitualmente sedi concertistiche italiane e straniere come solista e con orchestra. Ha suonato in Russia, Germania, Spagna, Stati Uniti e Giappone. Tiene regolarmente corsi presso la Univesity of California e la Showa University in Giappone. Da anni realizza cicli di conferenze-concerto dedicate ad autori ed ai problemi storico-esteteci del grande repertorio. E’ direttore artistico dei Campus degli Incamminati di Modigliana e, dopo essere stato fin dalla fondazione segretario artistico dell’Orchestra Mozart, è attualmente responsabile didattico dell’Accademia dell’Orchestra Mozart. Ha inciso per Nuova Era, Hermitage, Tactus e Concerto ed è titolare della Cattedra di Pianoforte principale presso l’Istituto Musicale “Vecchi-Tonelli” di Modena e Carpi.
Mentre il pianista bolognese esegue le musiche di Chopin, una telecamera riprende le sue mani mentre scorrono sulla tastiera e le immagini vengono proiettate su un grande schermo. Così, sotto la direzione del regista Felice Cappa, per tutta la durata dello spettacolo la musica interpretata al pianoforte e descritta a voce da Modugno, si intreccia al racconto di Augias ed alla visione “in diretta” delle mani del pianista. Un modo sicuramente insolito di raccontare la musica in teatro.
Appuntamento alle ore 21.