Comunicati

  • Domenica prossima, al Petruzzelli (ore 20), andrà in scena uno degli spettacoli programmati dalla Camerata Musicale Barese per il Teatro Musicale.

    Il tema di sapore storico deriva da uno dei racconti più intensi e suggestivi dell’800 italiano: “Senso”, scritto da Camillo Boito nel 1883 e rilanciato dal film di Luchino Visconti nel 1954.

    Voce recitante sarà Monica Guerritore, raffinata ed ammirata attrice sulla scena da quasi 40 anni; al pianoforte Antonio Ballista, che suonerà musiche di Grieg, Puccini, Wagner, Granados, Strauss, Godowsky, Scriabin, Albéniz, Chopin, Schumann e Liszt.

    Progetto e drammaturgia sono firmati da Giacomo Bottino.

    Continuano intanto numerose le prenotazioni per gli Eventi straordinari: Momix Dance Theatre (20/23 febbraio 2013) e per Gino Paoli il 10 marzo 2013 in “Due come noi che..”

  • La 71ª Stagione della Camerata Musicale Barese propone martedì 20 allo “Showville”il Quartetto ad Archi di Venezia, composto da Andrea Vio ed Alberto Battiston (violini), da Giancarlo Di Vacri (viola) e da Angelo Zanin (violoncello); inizio alle ore 20.45

    Il programma è tutto italiano: il “Quartetto n. 3 in sol maggiore” del 1798 di Luigi Boccherini, il “Quartetto Dorico” del 1920 di Ottorino Respighi ed il “Quartetto n. 1 in mi bemolle maggiore” del 1814 di Luigi Cherubini, tutte composizioni che saranno eseguite per la prima volta nella storia della Camerata.

  • Anche per la 71ª Stagione(2012/2013) la Camerata Musicale Barese, nell’intento di diffonderela cultura ed il gusto per la Concertistica, riserva un trattamento di favore ai giovani fino a 25 anni: 20 biglietti al prezzo minimo di 5 euro per ogni concerto.

    L’iniziativa della Camerata non è nuova: è in atto già da diversi anni, ma non ha mai coperto tutti i posti disponibili; vale come risposta per quei pochi che accusano la Camerata di non incoraggiare la partecipazione dei giovani ai suoi concerti.

    La proposta vale da subito per il prossimo concerto di martedì 20 al Teatro Showville, dove suonerà il “Quartetto di Venezia” con un programma tutto italiano: Boccherini, Respighi e Cherubini.

    Per informazioni e prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata, Via Sparano 141, infotel 080/5211908 dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.

  • La 71ª Stagione della Camerata Musicale Barese propone martedì 20 allo “Showville”il Quartetto ad Archi di Venezia, composto da Andrea Vio ed Alberto Battiston (violini), da Giancarlo Di Vacri (viola) e da Angelo Zanin (violoncello).

    Il programma è tutto italiano: il “Quartetto n. 3 in sol maggiore” del 1798 di Luigi Boccherini, il “Quartetto Dorico” del 1920 di Ottorino Respighi ed il “Quartetto n. 1 in mi bemolle maggiore” del 1814 di Luigi Cherubini, tutte composizioni che saranno eseguite per la prima volta nella storia della Camerata.

    Il Quartetto di Venezia è uno dei quartetti ad archi italiani più celebri.

    Ha suonato in alcuni tra i maggiori festival internazionali, tra cui la National Gallery a Washington, Palazzo della Nazioni Unite a New York, Sala Unesco a Parigi, IUC a Roma, Serate Musicali di Milano, Kissinger Sommer, Ossiach/Villach, Klangbogen Vienna, Palau de la Musica Barcellona, Tivoli Copenaghen, Società Philharmonique a Bruxelles.

    Ha avuto l’onore di suonare per Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e per il Presidente della Repubblica Italiana.

    La vasta produzione discografica include 19 CD per la Dynamic, Fonit Cetra, Unicef, Aura, Koch e recentemente l’integrale dei sei quartetti di Luigi Cherubini, registrati per la DECCA in tre cd.

  • Uno dei racconti più intensi e suggestivi dell’800 italiano, “Senso” scritto da Camillo Boito nel 1883 e rilanciato dal film di Luchino Visconti nel 1954 è il tema dello spettacolo, annunciato dalla Camerata Musicale Barese per la sua 71ª Stagione, per il 25 novembre al Teatro Petruzzelli.

    Voce recitante sarà Monica Guerritore, raffinata ed ammirata attrice sulla scena da quasi 40 anni; al pianoforte Antonio Ballista, che suonerà musiche di Grieg, Puccini, Wagner, Granados, Strauss, Godowsky, Scriabin, Albéniz, Chopin, Schumann e Liszt.

    Progetto e drammaturgia sono firmati da Giacomo Bottino.

    Per come venne concepito e scritto – un monologo ad alta temperatura drammatica e con risvolti ed effetti sorprendenti – il racconto sembra già di per sé destinato alla scena: una donna, la contessa Livia Serpieri, si confessa senza veli, con un autocompiacimento cinico e crudele, appena attenuato all’espediente narrativo del diario o, per usare la definizione di Boito, dello “scartafaccio segreto”; ripercorre così la sua giovanile passione amorosa, totale e devastante, per un tenente austriaco (il bellissimo e vile Remigio Ruz) con un piglio da batticuore, una sincerità così esibita ed estrema da sconfinare talvolta nel masochismo: una rappresentazione moderna e spregiudicata della femminilità, che ha pochissimi paragoni nell’Italia letteraria di quel tempo.

    Il Risorgimento sta sullo sfondo; in primo piano non vi sono le congiunture e gli ideali politici dell’epoca, ma i sentimenti disperati di un’anima inquieta, sconvolta da un amore fatale.

    Tuttavia, il ritratto che ne vien fuori non è di una donna pre-dannunziana: non è una divoratrice di uomini, ma semmai una creatura sperduta nel labirinto psicologico dell’erotismo.

    Dopo il folgorante debutto a 15 anni nel “Giardino dei Ciliegi” al “Piccolo Teatro” di Milano con la regia di Giorgio Strehler, Monica Guerritore ha lavorato con i maggiori registi italiani, da Missiroli a De Lullo ed a Gabriele Lavia.

    Interprete di ruoli di grande rilievo (Giocasta, Lady Macbeth, Ofelia), da vita a personaggi femminili di grande forza, come la Signorina Giulia di Strindberg e Marianne in Scene da un matrimonio di Bergman.

    Dal 2001 al 2004 collabora con Giancarlo Sepe e porta in torunée con enorme successo di pubblico Madame Bovary, Carmen e La Signora delle camelie.

    Figura anomala nel panorama italiano ha dato vita a personaggi inquietanti anche al cinema come in: Fotografando Patrizia di Salvatore Samperi seguito da Scandalosa Gilda, Sensi e La Lupa diretta da Gabriele Lavia.

    In televisione debutta nel 1977 con il primo sceneggiato a colore della Rai, diretto da Sandro Bolchi, Manon Lescaut.

    Torna in Rai sul primo canale, per sua scelta, solo nel 1997, con Costanza di Pierluigi Calderoni e nel ’99 con L’amore oltre la vita.

    Nel marzo2004 è Ambra in Amanti e Segreti. Dal 2004 al 2007 mette in scena Giovanna D’Arco, da lei scritto, diretto e interpretato, uno degli spettacoli più visti delle ultime stagioni teatrali.

    Antonio Ballista è pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra; fin dall’inizio della carriera non ha posto restrizioni alla sua curiosità e si è dedicato all’approfondimento delle espressioni musicali più diverse.

    Dal 1953 suona in duo pianistico con Bruno Canino, una formazione d’ininterrotta attività, la cui presenza è stata fondamentale per la diffusione della nuova musica e per la funzione catalizzatrice sui compositori.

    Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Bertini, Boulez, Brüggen, Chailly, Maderna e Muti e con l’orchestra della BBC, il Concertgebouw, la Filarmonica d’Israele, la Scala di Milano, la London Symphony, l’Orchestre de Paris, le orchestra di Philadelphia e Cleveland e la New York Philharmonic.

    È fondatore e direttore dell’ensemble Novecento e Oltre, formazione stabile che ha esordito nel 1995 in occasione dell’esecuzione integrale dell’opera di Webern, tenuta a Palermo per l’EAOSS e gli Amici della Musica, e il cui repertorio va dal Novecento storico fino alle più recenti tendenze.

    Con Alessandro Lucchetti e Federico Mondelci, ha costituito nel 2003 il Trio Fata Morgana che esegue musica “cross-over”.

    Incide per la Bottega Discantica, Emi, Rca, Ricordi, Wergo.