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IN SCENA AL TEATRO PICCINNI IL 5 MARZO COL SUO SPETTACOLO IN PRIMA REGIONALE “UNA NOCHE CON SERGIO BERNAL
Bari, 2 marzo 2024
Conto alla rovescia per il pubblico che accoglierà lo straordinario evento “Una noche con Sergio Bernal”, in prima regionale al Teatro Comunale “Niccolò Piccinni”, il 5 marzo alle ore 21:00. In scena, come dichiara il titolo, l’astro della danza contemporanea nonché regale sovrano del flamenco che ha incantato platee globali con il suo magnetismo iberico. Ma non solo. Possiamo anticipare che il programma della serata sarà ricco di momenti di flamenco e di intermezzi musicali anche suonati e cantati dal vivo. Sul palcoscenico, ad accompagnare Bernal in tre dei nove “quadri su tela”, la ballerina e coreografa Cristina Cazorla, iconica con la “bata de cola” (strascico) tradizionale del flamenco, presenza di gran carattere nei passi a due col carismatico bailaor madrileno e protagonista ipnotica, invece, in assolo firmando la stessa coreografia sulla musica di Pablo de Sarasate. E ancora, quello a cui assisteremo sarà uno spettacolo arricchito da pittoreschi racconti corali con gli artisti della Sergio Bernal Dance Company, che suoneranno e canteranno dal vivo, come nel brano “Siempre Lorca”, su testo del grande poeta spagnolo, promettendo al pubblico italiano una immersione tridimensionale e immaginifica della tradizionale e ammaliante cultura spagnola. In questo spettacolo, il flamenco, con la sua complessa fusione di ritmi, danze e canti, crea un’esperienza multisensoriale unica. L’uso virtuosistico della chitarra di Daniel Jurado, il ritmo percussivo di Javier Valdunciel e l’espressività vocale di Paz de Manuel coinvolgeranno gli spettatori in maniera profonda e audace. In scena, scopriremo alcuni dei ritmi principali del flamenco, conosciuti dai bailadores anche come “palos”, ritmi di questa antica forma d’arte costituiti da eventuali variabili di accompagnamento musicale, costituiti a loro volta dal battito dei palmi delle mani. Piccola ma doverosa nota, nell’ambito di questa corrente artistica, i battiti delle mani prendono il nome di “palmas” e sono considerati un completo strumento musicale. I musicisti di flamenco sono i “tocaores” della chitarra flamenca, i “cantaores” e i “palmeros” che, con le mani e i piedi, scandiscono il compás, la base del flamenco.
Ad impreziosire le linee del madrileno e della bailadora, due coreografie originali del visionario e talentuoso Ricardo Cue, direttore artistico dello spettacolo e maestro di danza tra i migliori del settore. La prima, con le armonie ammalianti di Alberto Iglesias, cita l’omonima canzone del celebre film “Parla con lei” di Pedro Almodóvar, regista emblema della più autentica Spagna creativa: qui, la nostra immaginazione ci fa passeggiare in una calle di Madrid, in cui due amanti danzano insieme un’ultima volta prima di lasciarsi per sempre. La seconda, sulle note di Camille Saint-Saëns, compositore francese del XIX secolo, autore di capolavori come il “Carnevale degli animali”, che interviene e ci seduce con l’eleganza del “Cigno”, divenuto ormai un celebre assolo prepotentemente maschile, di cui Bernal, etereo e possente, sulle note del delicato e inconfondibile tema, incarna forza e bellezza, evocando l’elegante passo regale sull’acqua. Si aggiungono ai grandi nomi delle coreografie pensate e cucite sul physique du rôle di Bernal, Antonio Ruiz Soler e José Manuel Álvarez.
Ancora musica in prestito dal repertorio moderno classico francese, con Maurice Ravel e il suo Bolero. Questo capolavoro orchestrale, noto per il suo crescendo persistente e la ripetizione ossessiva di un tema, crea un’atmosfera avvolgente e coinvolgente. La sua trama musicale, intrisa di sensualità e drammaticità, imprigiona l’ascoltatore in un vortice emozionale, suscitando tensione ed eccitazione. “Coetus” accompagnerà un’altra sua coreografia in assolo della serata; coetus è il nome di un progetto musicale spagnolo che si concentra sulla reinterpretazione e l’arrangiamento della tradizione musicale iberica, in particolare la musica folk e tradizionale che spazia da influenze flamenche a quelle di altre regioni spagnole, creando un connubio affascinante tra il tradizionale e il contemporaneo, fil rouge che attraversa l’intero spettacolo. Joaquin Turina e Manuel de Falla, entrambi compositori spagnoli, completano l’atmosfera iberica sul palcoscenico.
Protagonista assoluto Sergio Bernal, noto per la sua straordinaria tecnica, la sua presenza scenica magnetica e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso il movimento. Primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, ha illuminato i palcoscenici internazionali con la sua grazia e potenza. Divenuto celebre per le coreografie coinvolgenti e innovative, unisce la tradizione spagnola alla contemporaneità col suo talento straordinario. Artista versatile, ha collaborato con grandi nomi, uno tra tutti l’étoile Eleonora Abbagnato, dando vita a spettacoli incisivi e apparizioni tv nei programmi di maggior successo.
Durante “Una noche con Sergio Bernal” il pubblico avrà l’opportunità di fare un vero e proprio viaggio nel tempo e nelle arti della danza, del canto e di una musica che ha sempre come filo conduttore la Spagna.
Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 44 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.
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RASSEGNA MUSICALE PER LE SCUOLE ORGANIZZATA DALLA CAMERATA MUSICALE BARESE 20 I CONCERTI DAL PRIMO MARZO AL 18 APRILE E CIRCA 1.000 GLI STUDENTI COINVOLTI
Bari, 26 febbraio 2024
Ritorna, dopo il successo della scorsa edizione, la rassegna “Musica Maestra”, organizzata e promossa dalla lungimirante Camerata Musicale Barese, che, con questa iniziativa, mira a portare la musica nelle scuole di Bari, programmando attività specificatamente pensate per gli studenti.
La rassegna vede coinvolte alcune delle scuole primarie e secondarie della città di Bari: l’Istituto comprensivo “Amedeo D’Aosta”, l’Istituto comprensivo “Balilla-Imbriani”, i due plessi IQBAL e Ghandi dell’Istituto “Re David”, la Scuola “Giosuè Carducci”.
Venti i concerti dall’1 marzo al 18 aprile e oltre 1.000 gli studenti che fruiranno delle lezioni-concerto del Quintetto di fiati Aire e che potranno godere delle spiegazioni e dei racconti della voce narrante di Angela Vietri. Ogni concerto sarà la scoperta di un nuovo strumento, di un nuovo pezzo, di una nuova fiaba musicale, di un nuovo racconto fatto di parole e note, con musiche che spazieranno dal periodo classico al Novecento storico.
Continua così l’incessante attività formativa e performativa che la Camerata Musicale Barese riserva al territorio, nella consapevolezza dell’importanza di promuovere la musica colta presso le giovani generazioni, anche per formare il pubblico del domani.
Come una matassa che si dipana gradualmente, la rassegna musicale che affascina e coinvolge giovani fino ai 14 anni, si estende e aggiorna, di anno in anno, la rete di sedi e istituzioni in cui promuovere la cultura, con l’effetto di una cementificazione ancor più evidente del lavoro che tantissimi docenti, insieme ai loro alunni, compiono ogni giorno con profondo spirito di dedizione. I dirigenti, i docenti e i referenti delle attività extracurriculari confermano ancora una volta una spiccata sensibilità nella scelta di coinvolgere le loro scuole elementari e medie in una rassegna che rappresenta una vera e propria opportunità culturale e musicale per gli studenti. La partecipazione alla rassegna, infatti, non solo promuove la formazione musicale dei giovani, ma testimonia anche l’apprezzamento per un ente che, dal 1941, contribuisce significativamente all’arricchimento del patrimonio culturale della comunità.
Progettata infatti con l’obiettivo di ispirare e introdurre i giovani al vasto mondo della musica colta, “Musica Maestra”si distingue anche per il suo impegno nei confronti dell’occupazione di artisti e musicisti under 35, e per la proposta di programmi che raccontino la diversità e l’inclusività, non come elementi d’eccezione, bensì con la naturalezza espressiva di chi quei valori li ha fatti propri e li trasmette senza “accenti”.
Negli anni la rassegna, che gode della direzione artistica del violinista Dino De Palma, docente di violino presso il Conservatorio di Foggia, ha registrato una crescita costante nella partecipazione; questo notevole successo sottolinea l’importanza e l’attrattiva di un’iniziativa che va oltre l’ordinario, offrendo un’esperienza musicale “a km 0” in cui l’interazione tra artisti e piccoli ascoltatori è attiva e costantemente stimolata. Le attività spaziano da workshop interattivi a sessioni didattiche e laboratori proposti in aula dagli insegnanti stessi, per terminare con la performance finale. Questi elementi arricchiscono l’esperienza dei giovani partecipanti, stimolando il loro interesse per la musica e contribuendo alla loro crescita artistica.
Un elemento peculiare di “Musica Maestra” è la sua attenzione alle questioni di genere: circa l’80% degli artisti coinvolti sono donne. Un segno e un’azione concreta nel tortuoso cammino della parità di genere, anche nel settore musicale.
Il successo di “Musica Maestra” va oltre i numeri, evidenziando l’impatto duraturo sulla formazione musicale dei giovani partecipanti. Molti di loro richiedono informazioni e/o intraprendono percorsi accademici nel campo della musica, testimoniando l’efficacia e l’ispirazione fornite da questa eccellente iniziativa. Questo progettonon è solo una rassegna musicale, ma un catalizzatore di cambiamento culturale che apre le porte della musica alle nuove nuova generazioni, fornendo un terreno fertile per la crescita di talenti musicali, ma soprattutto continuando a dimostrare la forza dell’educazione musicale nella formazione delle future generazioni.
Informazioni ulteriori presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it.
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IN PRIMA REGIONALE IL BALLERINO COL SUO CORPO DI BALLO, PRONTO AD INFUOCARE IL PUBBLICO DEL TEATRO PICCINNI DI BARI IL 5 MARZO CON “UNA NOCHE CON SERGIO BERNAL“
Bari, 21 febbraio 2024
Ad infuocare il palcoscenico del Teatro Comunale “Niccolò Piccinni”, il 5 marzo alle ore 21:00, “un nome” tratto dal firmamento della danza della nostra epoca: Sergio Bernal, re di flamenco, che ha stregato col suo fascino iberico intere platee di tutti i continenti. “Una noche con Sergio Bernal”, in prima regionale, arriva dopo un lungo tour nei maggiori palcoscenici del mondo e promette di trasportare il pubblico in un viaggio incantevole attraverso la maestria e l’eleganza del rinomato ballerino. Ad impreziosire le linee del madrileno, le coreografie originali di Ricardo Cue, direttore artistico dello spettacolo e tra i firmatari di questi veri e propri quadri danzanti su tela. “Compagna” protagonista di questa serata pronta a restare indelebile nelle nostre menti, ancora una volta, la Musica. Ascolteremo le armonie ammalianti di Alberto Iglesias, con una citazione importante del celebre film “Parla con lei” di Pedro Almodóvar, regista emblema della migliore Spagna creativa: qui, la nostra immaginazione, ci fa passeggiare in una calle di Madrid, in cui due amanti danzano insieme un’ultima volta prima di lasciarsi per sempre. Nell’attimo successivo, l’innovativo Camille Saint–Saëns, compositore francese del XIX secolo, autore di capolavori come il “Carnevale degli animali”, interviene e ci seduce proprio con l’eleganza de “Il cigno”, divenuto ormai un celebre assolo prepotentemente maschile, di cui Bernal, etereo e possente, sulle note del delicato e inconfondibile tema, incarna forza e bellezza, evocandone l’elegante passo regale sull’acqua. Ancora, musica prestata dal repertorio moderno classico francese, con Maurice Ravel e il suo Bolero. Questo capolavoro orchestrale è noto per il suo crescendo persistente e la ripetizione ossessiva di un tema, creando un’atmosfera avvolgente e coinvolgente. La sua trama musicale, intrisa di sensualità e drammaticità, cattura l’ascoltatore in un vortice emozionale. Le dinamiche variano dalla delicatezza all’intensità, suscitando tensione ed eccitazione. Il ritmo incessante e le sfumature orchestrali sottendono un senso di mistero e passione. Il “Bolero” di Ravel è un’ode alla potenza emotiva della musica, qui in una inedita versione, coreografata sempre da Ricardo Cue, che meraviglierà il pubblico più appassionato di danza. “Coetus” accompagnerà altre meravigliose forme e linee di questa serata. Coetus è il nome di un progetto musicale spagnolo che si concentra sulla reinterpretazione e l’arrangiamento della tradizione musicale iberica, in particolare la musica folk e tradizionale che spazia da influenze flamenche a quelle di altre regioni spagnole, creando un connubio affascinante tra il tradizionale e il contemporaneo, fil rouge che attraversa l’intero spettacolo. Joaquin Turina e Manuel de Falla, entrambi compositori spagnoli, completano l’atmosfera iberica sul palcoscenico.
Si aggiunge invece alla lista di star delle coreografie pensate e cucite sul physique du rôle di Bernal, Antonio Ruiz Soler, col celebre Zapateado sulla musica di Pablo de Sarasate, compositore iberico prolifico che ha contribuito a celebrare la ricca tradizione musicale spagnola nel contesto della musica classica.
Il flamenco, un’arte di cui il ballo è l’espressione più conosciuta, incornicia quindi lo spettacolo di Bernal, col suo l’ardore e la sua bellezza, in una esibizione in cui l’anima del poliedrico re del flamenco verrà affiancata dai magnifici ballerini del suo stesso corpo di ballo.
Sergio Bernal, noto per la sua straordinaria tecnica, la sua presenza scenica magnetica e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso il movimento, è considerato uno dei ballerini più talentuosi della sua generazione. La sua carriera impressionante include esibizioni con alcune delle più prestigiose compagnie di danza al mondo, conquistando il cuore del pubblico ovunque vada. Primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, ha illuminato i palcoscenici internazionali con la sua grazia e potenza. Divenuto celebre per le coreografie coinvolgenti e innovative, unisce la tradizione spagnola alla contemporaneità col suo talento straordinario. Artista versatile, ha collaborato con grandi nomi, uno tra tutti l’étoile Eleonora Abbagnato, dando vita a spettacoli incisivi e apparizioni tv nei programmi di maggior successo.
Durante “Una noche con Sergio Bernal”, il pubblico avrà l’opportunità di assistere a esibizioni eccezionali che spaziano dalla danza classica alle moderne interpretazioni coreografiche. L’evento, curato nei minimi dettagli, offrirà un’esperienza multisensoriale che coinvolgerà gli spettatori in un connubio di grazia, forza e bellezza.
Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 44 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.
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KATIA E MARIELLE LABÈQUE
Al TEATRO PICCINNI DI BARI IL 19 FEBBRAIO
CON “A DUE PIANOFORTI” MUSICHE DI GLASS E BERNSTEIN
Bari, 17 febbraio 2024
Si chiude lunedì 19 febbraio al Teatro Comunale “Niccolò Piccinni” di Bari il tour pugliese dello straordinario duo pianistico di Katia e Marielle Labèque. Acclamate nei più importanti palcoscenici del panorama musicale mondiale, giungono in Puglia con una novità: un programma in 1ª regionale che accosta il genio contemporaneo di Philip Glass, uno dei compositori più influenti e innovativi del nostro tempo, noto per il suo stile minimalista che ha ridefinito l’orizzonte musicale odierno, alla figura enorme di Leonard Bernstein, compositore eclettico e direttore d’orchestra del XX secolo, con tre canzoni tratte dal celeberrimo musical West Side Story nella trascrizione per due pianoforti di Irwin Kostal. Arriva chiaro e forte il messaggio delle Labèque con “A due pianoforti”: comunicare col pubblico senza troppi artifici, avvicinarlo e guidarlo nell’ascolto del minimalismo ipnotico di Glass, che tesse atmosfere surreali, evocative e malinconiche, per poi riportarlo nella realtà degli anni ’50 della giungla newyorkese coi brani del musical West Side Story, romantica e vibrante versione contemporanea urbana di Romeo e Giulietta, che tocca temi attualissimi quali il pregiudizio razziale, l’ingiustizia sociale, la violenza urbana. Con Philip Glass, francofilo per eccellenza, si compie un viaggio nella trilogia dell’opera polimorfa di Jean Cocteau, poeta, scrittore e regista in grado di raccontare l’emozione in modo unico, ma soprattutto, capace di trasferirla al pubblico con un canale preferenziale, proprio di chi, come un bagatto, padroneggia linguaggio, stile e immagine, e che sa scientemente dosare i suoi ingredienti e farne magia. Due i cicli in programma tratti dalla trilogia di Glass ispirata a Cocteau: “Orphée” e “Les enfantes terribles”. L’ Orphée (1993) di Glass si ispira al film omonimo di Cocteau. Una reinterpretazione contemporanea, surreale e simbolica del mito, l’opera è una parabola della vita di un artista, un poeta incessantemente criticato e incompreso dai suoi pari, che trova la liberazione in questa fragilità ontologica.
Per l’ultimo capitolo del trittico, Les Enfants terribles (1996), ci immergiamo invece nel mondo dell’infanzia, sempre visto attraverso gli occhi di Jean Cocteau, dunque idealizzato e fortemente incline al surrealismo. Originariamente, Les Enfants terribles nasce come un’opera danzata, coreografata da Susan Marshall. Questo spiega probabilmente l’energia e i contrasti dinamici e ritmici, a volte sospesi in un delicato equilibrio tra umorismo e tragedia, attraverso cui Glass fa esplodere in un caos indecifrabile, l’ordinamento solitamente così controllato della sua scrittura. Appositamente per Katia e Marielle Labèque, l’arrangiatore ufficiale di Philip Glass, Michael Riesman, ha compiuto l’adattamento per due pianoforti delle opere di questo speciale programma. Il caleidoscopio di colori caratteristico della musica di Glass così trova in questa formazione un supporto compiuto e plasmabile.
A chiusura di questa esperienza musicale indimenticabile, trebrani estratti dalla suite per due pianoforti di “West Side Story” svelano le frasi del celebre musical con una naturalezza e autenticità inaspettate. Nel 1987 è stato Bernstein stesso a chiedere a Irwin Kostal (l’originale orchestratore insieme a Sid Ramin di West Side Story) di realizzare un arrangiamento per il duo pianistico di Katia e Marielle Labèque.
Queste ultime, protagoniste assolute del concerto “A due pianoforti” curato dalla Camerata Musicale Barese e inserito nel ricco e raffinato cartellone dell’intera stagione diretta artisticamente da Dino De Palma, raccontano la trama di un curriculum senza pari, tra virtuosismo e innovazione. Avide esploratrici del vasto territorio musicale, le Labèque hanno conquistato il pubblico internazionale con il loro incredibile talento in una carriera lunga e illustre. La loro epopea musicale, iniziata negli anni giovanili, s’impone con registrazioni pluripremiate di cui ne è esempio la “Rapsodia in blu” di George Gershwin premiata con un disco d’oro e venduta in oltre 500.000 copie. Da allora, sono invitate a suonare con le più prestigiose orchestre del mondo e non solo. La loro versatilità artistica è evidente nelle numerose collaborazioni con compositori quali Thomas Adès, Luciano Berio, Pierre Boulez, Philip Glass, Olivier Messiaen, Louis Andriessen, Philippe Noesmans, Osvaldo Golijov, György Ligeti, Olivier Messiaen per citarne i più significativi. La loro dedizione all’arte in maniera trasversale, insieme alla capacità di trasformare ogni esecuzione in un’esperienza coinvolgente, conferma il loro status di icone nel panorama musicale internazionale. Un curriculum senza tempo, che continua a risuonare nell’anima degli appassionati di tutto il mondo.
Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 33 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.
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DOMENICA 4 FEBBRAIO AL TEATRO PETRUZZELLI IN SCENA RAFFAELE PAGANINI, LA COMPAGNIA DI DANZA DI DANIELE CIPRIANI E LA MUSICA DAL VIVO DEI PINK FLOYD LEGEND
“SHINE – Pink Floyd Moon”, l’opera rock di Micha Van Hoecke, arriva domenica 4 febbraio al Teatro Petruzzelli nell’ambito dell’82ª Stagione della Camerata Musicale Barese, con l’accompagnamento musicale dal vivo dei Pink Floyd Legend e i danzatori della Compagnia Daniele Cipriani, con l’eccezionale presenza di Raffaele Paganini nel ruolo del protagonista.
Una vera opera, con allestimenti, musica dal vivo, canto e danza per ricordare un gruppo che è ormai una leggenda mondiale, i Pink Floyd.
È infatti proprio la musica dei Pink Floyd ad aver ispirato questo lavoro al celebre coreografo/regista Micha van Hoecke; le indimenticabili canzoni senza tempo del gruppo britannico non sono solo la colonna sonora dei suoi anni giovanili, ma «una musica che ha un’anima e che, nell’immaginario collettivo, è legata alla giovinezza interiore di tutti noi», sottolinea lo stesso Hoecke.
Punto di partenza della creazione è il celebre brano “Shine on You Crazy Diamond” in cui i quattro Pink Floyd rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della “luna”, intesa come malattia mentale. In SHINE Syd è interpretato da Raffaele Paganini, già étoile del Balletto dell’Opera di Roma. Syd/Paganini ha un alter ego giovane e guizzante (Mattia Tortora) ed è affiancato dai brillanti talenti della Compagnia Daniele Cipriani, mentre il sound psichedelico e le liriche ammalianti dei Pink Floyd vengono interpretate dal vivo dall’odierna e acclamata band italiana Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi).
A oltre mezzo secolo dall’allunaggio “fisico”, un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di SHINE – Pink Floyd Moon in una surreale luna in cui visioni oniriche s’incrociano per creare mondi siderali, apparentemente lontani eppure molto vicini, perché dentro di noi. Un viaggio nel mondo della luna interiore dell’essere umano: non solo (o forse non più) luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa. «È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo – spiega Micha van Hoecke – la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita». E aggiunge: «La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta».
Lo spettacolo è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi». A coloro che gli chiedevano come descrivere lo show, Micha van Hoecke rispondeva senza esitazione: «È un’opera rock». A quasi un anno dalla scomparsa di Micha, quest’opera rock, rimontata dalla sua assistente coreografa e moglie Miki Matsuse e da Stefania Di Cosmo, è il testamento spirituale del coreografo russo-belga, un lavoro intriso di speranza, rappresentata dalla tremolante fiammella che Syd/Paganini accende nell’oscurità.
SHINE ci esorta ad accendere il lato luminoso della nostra luna interiore, simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa di ogni essere umano, per combattere il materialismo dilagante dei nostri giorni e ritrovare sempre noi stessi, il nostro “io”, anche in questi tempi bui di smarrimento. Informazioni e acquisti presso gli uffici della Camerata, in via Sparano, n. 141 (tel. 080/5211908) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio e sabato solo mattina e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it. Prezzi da € 15 a € 44. Inizio spettacolo ore 21.00.