Comunicati

  • In occasione del duplice spettacolo dell’American Ballet Theatre II, in programma sabato alle 21 e domenica alle 18, al “Petruzzelli”, la Camerata Musicale Barese ha organizzato per venerdì una conferenza stampa che avrà per ospiti il Direttore Artistico della giovane compagnia statunitense Wes Chapman e Julio Alvarez, responsabile della tournèe italiana del balletto.

    L’incontro si terrà alle 11.45 nel foyer superiore del politeama.

    E’ la prima volta in assoluto che l’American Ballet si presenta in Italia, così come lo spettacolo è in prima mondiale.

    E’ una compagnia classica formata da 15 giovani ballerini di eccezionali qualità, selezionati in tutto il mondo.

    Le coreografie sono di G.Balanchine, A.Tudor, Jodie Gates, Edward Liang e Roger VanFleteren.

    Giunto alla sua 15^ stagione di attività,il corpo di ballo fornisce il ricambio alla compagnia principale, l’American Ballet Theatre e ad altre prestigiose compagnie internazionali.

    E’ insomma una “squadra primavera”, ricca di promesse e di ballerini sulla soglia della maturità.

    Il vasto repertorio ricalca la grande tradizione della compagnia principale, prevalentemente rivolta al balletto classico, ma promuove anche lo sviluppo di nuovi talenti coreografici e di giovani compositori. Anche in ragione della sua taglia ridotta, porta al pubblico di tutto il mondo l’emozione di un contatto diretto con la danza al più alto livello in spettacoli di qualità superiore.

  • Quando si parla di jazz italiano, il pensiero corre subito al Pianista Stefano Bollani, personalità unica capace di una fulminea quanto impressionante produzione di idee che traduce in musica. Bollani tornerà a Bari per la Camerata il 9 aprile al “Petruzzelli”; l’ultima volta ha suonato al “Piccinni” due anni fa, riscuotendo uno straordinario successo.

    Bollani è giudicato il pianista-jazz italiano per eccellenza; i suoi recitals hanno un piglio enciclopedico che percorre la storia del jazz e va molto oltre, rivelando un’indole ed una passione che spaziano e brillano nel mondo internazionale del jazz.

    Nel 2006 la rivista “Musica Jazz” gli ha assegnato il titolo di “Musicista Italiano dell’Anno”: è suo anche il “Disco d’Oro dell’Anno” con l’etichetta “Piano Solo”, che dà il nome al concerto del 9 aprile.

    Il referendum dei giornalisti della rivista americana “Downbeat” nel 2007 lo vede ottavo fra i nuovi talenti del jazz mondiale e terzo tra i giovani pianisti. I critici della rivista “Allaboutjazz” di New York lo votano tra i 5 musicisti più importanti del 2007, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel dicembre dello stesso anno a Vienna gli viene consegnato l’European Jazz Preis, premio della critica europea, come miglior musicista jazz europeo dell’anno.

    La Regione Toscana nel 2008 gli ha conferito la massima onorificenza il “Gonfalone d’argento”.

    Nel 2009 durante il North Sea Festival di Rotterdam gli viene consegnato il “Paul Axcket Award”. Sempre più stretto negli ultimi tempi il suo legame con il Sudamerica. Dopo avere realizzato il disco “Carioca”, nel 2009, è stato il secondo, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Via fiero della copertina che gli ha dedicato il settimanale Topolino, rivista di cui è stato ufficialmente nominato “Ambasciatore” e che nel numero di settembre 2009 lo ha visto partecipare a un’avventura di Paperino con il nome di Paperefano Bolletta. A fine 2009 è uscito il suo nuovo disco per la EMC, “Stone in the water” inciso a New York alla guida dei suo abituale trio, con Jesper Bodilstein al basso e Morten Lund alla batteria. A febbraio 2010 è uscito il suo primo libro di spartiti, che inaugura la collana Carish Jazz ed. Carish distribuito in tutto il mondo. Il 15 luglio 2010 ha ricevuto la Laurea Honoris causa della Berklee College of Music con solenne cerimonia a Umbria Jazz, Perugia.

  • La Stagione dei balletti della Camerata Musicale Barese si concluderà il 12 e 13 marzo al Teatro Petruzzelli.

    Sulla scena “l’American Ballet Theatre II” nello spettacolo “U.S.A. Great Dance”.

    E’ la prima volta in assoluto che questa compagnia americana si presenta in Italia, così come lo spettacolo è in prima mondiale.

    Il balletto americano è una compagnia classica, 15 giovani ballerini di eccezionali qualità, selezionati in tutto il mondo.

    Le coreografie sono di G. Balanchine, J. Robbins, A. Tudor, Jodie Gates, Edward Liang e Roger VanFleteren. Direttore Artistico Wes Chapman.

    Sabato 12 lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00; la replica di domenica pomeriggio alle 18.00.

    Giunta alla sua 15ª Stagione di attività, il corpo di ballo fornisce il ricambio alla compagnia principale, l’American Ballet Theatre e ad altre prestigiose compagnie internazionali.

    E’ insomma una “squadra primavera”, ricca di promesse e di ballerini sulla soglia della maturità.

    Il suo vasto repertorio ricalca la grande tradizione della compagnia principale, prevalentemente rivolta al balletto classico, ma promuove anche lo sviluppo di nuovi talenti coreografici e di giovani compositori.

    Anche in ragione della sua taglia ridotta, porta al pubblico di tutto il mondo l’emozione di un contatto diretto con la danza al più alto livello in spettacoli di qualità superiore.

    La Camerata Musicale Barese annuncia per venerdì alle ore 11.45, una conferenza stampa per la presentazione dello spettacolo al quale parteciperà il Direttore Artistico della compagnia Wes Chapman.

  • Il 12 e 13 Marzo al Petruzzelli ultimo appuntamento della Stagione con il Teatro-Danza Mediterraneo.

    Si esibirà in prima assoluta in Italia l’American Ballet Theatre II nello spettacolo “U.S.A Great Dance”.

    Il Balletto Americano è una compagnia classica di giovani danzatori di eccezionale qualità, selezionati in tutto il mondo.

    Coreografie di G. Balanchine, J. Robbins, e A. Tudor.

  • Il prossimo appuntamento per la Camerata è in programma per il 1° marzo al Teatro Piccinni (ore 20.45) con il pianista iraniano Ramin Bahrami.

    Il recital comprende brani di Bach, Haydn, Brahms e Beethoven.

    Ramin Bahrami si è diplomato in pianoforte nel 1997 sotto la guida del Maestro Piero Rattalino, ottenendo il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio “G. Verdi” di Milano.

    Ha studiato composizione con il Maestro Danilo Lorenzini.

    Dal 1993 studia all’Accademia Pianistica “Incontri con il Maestro” di Imola, dove prosegue lo studio con il Maestro Piero Rattalino.

    Ed è proprio il suo maestro a descriverne l’impronta caratteristica:

    Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello.

    Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è”.