Comunicati

  • IN PRIMA REGIONALE IL BALLERINO COL SUO CORPO DI BALLO, PRONTO AD INFUOCARE IL PUBBLICO DEL TEATRO PICCINNI DI BARI IL 5 MARZO CON “UNA NOCHE CON SERGIO BERNAL

    Bari, 21 febbraio 2024

    Ad infuocare il palcoscenico del Teatro Comunale “Niccolò Piccinni”, il 5 marzo alle ore 21:00, “un nome” tratto dal firmamento della danza della nostra epoca: Sergio Bernal, re di flamenco, che ha stregato col suo fascino iberico intere platee di tutti i continenti. “Una noche con Sergio Bernal”, in prima regionale, arriva dopo un lungo tour nei maggiori palcoscenici del mondo e promette di trasportare il pubblico in un viaggio incantevole attraverso la maestria e l’eleganza del rinomato ballerino. Ad impreziosire le linee del madrileno, le coreografie originali di Ricardo Cue, direttore artistico dello spettacolo e tra i firmatari di questi veri e propri quadri danzanti su tela. “Compagna” protagonista di questa serata pronta a restare indelebile nelle nostre menti, ancora una volta, la Musica. Ascolteremo le armonie ammalianti di Alberto Iglesias, con una citazione importante del celebre film “Parla con lei” di Pedro Almodóvar, regista emblema della migliore Spagna creativa: qui, la nostra immaginazione, ci fa passeggiare in una calle di Madrid, in cui due amanti danzano insieme un’ultima volta prima di lasciarsi per sempre. Nell’attimo successivo, l’innovativo Camille Saint–Saëns, compositore francese del XIX secolo, autore di capolavori come il “Carnevale degli animali”, interviene e ci seduce proprio con l’eleganza de “Il cigno”, divenuto ormai un celebre assolo prepotentemente maschile, di cui Bernal, etereo e possente, sulle note del delicato e inconfondibile tema, incarna forza e bellezza, evocandone l’elegante passo regale sull’acqua. Ancora, musica prestata dal repertorio moderno classico francese, con Maurice Ravel e il suo Bolero. Questo capolavoro orchestrale è noto per il suo crescendo persistente e la ripetizione ossessiva di un tema, creando un’atmosfera avvolgente e coinvolgente. La sua trama musicale, intrisa di sensualità e drammaticità, cattura l’ascoltatore in un vortice emozionale. Le dinamiche variano dalla delicatezza all’intensità, suscitando tensione ed eccitazione. Il ritmo incessante e le sfumature orchestrali sottendono un senso di mistero e passione. Il “Bolero” di Ravel è un’ode alla potenza emotiva della musica, qui in una inedita versione, coreografata sempre da Ricardo Cue, che meraviglierà il pubblico più appassionato di danza. “Coetus” accompagnerà altre meravigliose forme e linee di questa serata. Coetus è il nome di un progetto musicale spagnolo che si concentra sulla reinterpretazione e l’arrangiamento della tradizione musicale iberica, in particolare la musica folk e tradizionale che spazia da influenze flamenche a quelle di altre regioni spagnole, creando un connubio affascinante tra il tradizionale e il contemporaneo, fil rouge che attraversa l’intero spettacolo. Joaquin Turina e Manuel de Falla, entrambi compositori spagnoli, completano l’atmosfera iberica sul palcoscenico.

    Si aggiunge invece alla lista di star delle coreografie pensate e cucite sul physique du rôle di Bernal, Antonio Ruiz Soler, col celebre Zapateado sulla musica di Pablo de Sarasate, compositore iberico prolifico che ha contribuito a celebrare la ricca tradizione musicale spagnola nel contesto della musica classica.

    Il flamenco, un’arte di cui il ballo è l’espressione più conosciuta, incornicia quindi lo spettacolo di Bernal, col suo l’ardore e la sua bellezza, in una esibizione in cui l’anima del poliedrico re del flamenco verrà affiancata dai magnifici ballerini del suo stesso corpo di ballo.

    Sergio Bernal, noto per la sua straordinaria tecnica, la sua presenza scenica magnetica e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso il movimento, è considerato uno dei ballerini più talentuosi della sua generazione. La sua carriera impressionante include esibizioni con alcune delle più prestigiose compagnie di danza al mondo, conquistando il cuore del pubblico ovunque vada. Primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, ha illuminato i palcoscenici internazionali con la sua grazia e potenza. Divenuto celebre per le coreografie coinvolgenti e innovative, unisce la tradizione spagnola alla contemporaneità col suo talento straordinario. Artista versatile, ha collaborato con grandi nomi, uno tra tutti l’étoile Eleonora Abbagnato, dando vita a spettacoli incisivi e apparizioni tv nei programmi di maggior successo.

    Durante “Una noche con Sergio Bernal”, il pubblico avrà l’opportunità di assistere a esibizioni eccezionali che spaziano dalla danza classica alle moderne interpretazioni coreografiche. L’evento, curato nei minimi dettagli, offrirà un’esperienza multisensoriale che coinvolgerà gli spettatori in un connubio di grazia, forza e bellezza.

    Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 44 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.

  • KATIA E MARIELLE LABÈQUE

    Al TEATRO PICCINNI DI BARI IL 19 FEBBRAIO

    CON “A DUE PIANOFORTI” MUSICHE DI GLASS E BERNSTEIN

    Bari, 17 febbraio 2024

    Si chiude lunedì 19 febbraio al Teatro Comunale “Niccolò Piccinni” di Bari il tour pugliese dello straordinario duo pianistico di Katia e Marielle Labèque. Acclamate nei più importanti palcoscenici del panorama musicale mondiale, giungono in Puglia con una novità: un programma in 1ª regionale che accosta il genio contemporaneo di Philip Glass, uno dei compositori più influenti e innovativi del nostro tempo, noto per il suo stile minimalista che ha ridefinito l’orizzonte musicale odierno, alla figura enorme di Leonard Bernstein, compositore eclettico e direttore d’orchestra del XX secolo, con tre canzoni tratte dal celeberrimo musical West Side Story nella trascrizione per due pianoforti di Irwin Kostal. Arriva chiaro e forte il messaggio delle Labèque con “A due pianoforti”: comunicare col pubblico senza troppi artifici, avvicinarlo e guidarlo nell’ascolto del minimalismo ipnotico di Glass, che tesse atmosfere surreali, evocative e malinconiche, per poi riportarlo nella realtà degli anni ’50 della giungla newyorkese coi brani del musical West Side Story, romantica e vibrante versione contemporanea urbana di Romeo e Giulietta, che tocca temi attualissimi quali il pregiudizio razziale, l’ingiustizia sociale, la violenza urbana. Con Philip Glass, francofilo per eccellenza, si compie un viaggio nella trilogia dell’opera polimorfa di Jean Cocteau, poeta, scrittore e regista in grado di raccontare l’emozione in modo unico, ma soprattutto, capace di trasferirla al pubblico con un canale preferenziale, proprio di chi, come un bagatto, padroneggia linguaggio, stile e immagine, e che sa scientemente dosare i suoi ingredienti e farne magia. Due i cicli in programma tratti dalla trilogia di Glass ispirata a Cocteau: “Orphée” e “Les enfantes terribles”. L’ Orphée (1993) di Glass si ispira al film omonimo di Cocteau. Una reinterpretazione contemporanea, surreale e simbolica del mito, l’opera è una parabola della vita di un artista, un poeta incessantemente criticato e incompreso dai suoi pari, che trova la liberazione in questa fragilità ontologica.

    Per l’ultimo capitolo del trittico, Les Enfants terribles (1996), ci immergiamo invece nel mondo dell’infanzia, sempre visto attraverso gli occhi di Jean Cocteau, dunque idealizzato e fortemente incline al surrealismo. Originariamente, Les Enfants terribles nasce come un’opera danzata, coreografata da Susan Marshall. Questo spiega probabilmente l’energia e i contrasti dinamici e ritmici, a volte sospesi in un delicato equilibrio tra umorismo e tragedia, attraverso cui Glass fa esplodere in un caos indecifrabile, l’ordinamento solitamente così controllato della sua scrittura. Appositamente per Katia e Marielle Labèque, l’arrangiatore ufficiale di Philip Glass, Michael Riesman, ha compiuto l’adattamento per due pianoforti delle opere di questo speciale programma. Il caleidoscopio di colori caratteristico della musica di Glass così trova in questa formazione un supporto compiuto e plasmabile.

    A chiusura di questa esperienza musicale indimenticabile, trebrani estratti dalla suite per due pianoforti di “West Side Story” svelano le frasi del celebre musical con una naturalezza e autenticità inaspettate. Nel 1987 è stato Bernstein stesso a chiedere a Irwin Kostal (l’originale orchestratore insieme a Sid Ramin di West Side Story) di realizzare un arrangiamento per il duo pianistico di Katia e Marielle Labèque.

    Queste ultime, protagoniste assolute del concerto “A due pianoforti” curato dalla Camerata Musicale Barese e inserito nel ricco e raffinato cartellone dell’intera stagione diretta artisticamente da Dino De Palma, raccontano la trama di un curriculum senza pari, tra virtuosismo e innovazione. Avide esploratrici del vasto territorio musicale, le Labèque hanno conquistato il pubblico internazionale con il loro incredibile talento in una carriera lunga e illustre. La loro epopea musicale, iniziata negli anni giovanili, s’impone con registrazioni pluripremiate di cui ne è esempio la “Rapsodia in blu” di George Gershwin premiata con un disco d’oro e venduta in oltre 500.000 copie. Da allora, sono invitate a suonare con le più prestigiose orchestre del mondo e non solo. La loro versatilità artistica è evidente nelle numerose collaborazioni con compositori quali Thomas Adès, Luciano Berio, Pierre Boulez, Philip Glass, Olivier Messiaen, Louis Andriessen, Philippe Noesmans, Osvaldo Golijov, György Ligeti, Olivier Messiaen per citarne i più significativi. La loro dedizione all’arte in maniera trasversale, insieme alla capacità di trasformare ogni esecuzione in un’esperienza coinvolgente, conferma il loro status di icone nel panorama musicale internazionale. Un curriculum senza tempo, che continua a risuonare nell’anima degli appassionati di tutto il mondo.

    Informazioni, prenotazioni e acquisti biglietti, a prezzi variabili da 15 a 33 euro, presso gli uffici della Camerata in Via Sparano 141 (tel. 080/5211908 – da lunedì a venerdì mattina e pomeriggio / sabato solo mattina) e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.

  • DOMENICA 4 FEBBRAIO AL TEATRO PETRUZZELLI IN SCENA RAFFAELE PAGANINI, LA COMPAGNIA DI DANZA DI DANIELE CIPRIANI E LA MUSICA DAL VIVO DEI PINK FLOYD LEGEND

    “SHINE – Pink Floyd Moon”, l’opera rock di Micha Van Hoecke, arriva domenica 4 febbraio al Teatro Petruzzelli nell’ambito dell’82ª Stagione della Camerata Musicale Barese, con l’accompagnamento musicale dal vivo dei Pink Floyd Legend e i danzatori della Compagnia Daniele Cipriani, con l’eccezionale presenza di Raffaele Paganini nel ruolo del protagonista.

    Una vera opera, con allestimenti, musica dal vivo, canto e danza per ricordare un gruppo che è ormai una leggenda mondiale, i Pink Floyd.

    È infatti proprio la musica dei Pink Floyd ad aver ispirato questo lavoro al celebre coreografo/regista Micha van Hoecke; le indimenticabili canzoni senza tempo del gruppo britannico non sono solo la colonna sonora dei suoi anni giovanili, ma «una musica che ha un’anima e che, nell’immaginario collettivo, è legata alla giovinezza interiore di tutti noi», sottolinea lo stesso Hoecke.

    Punto di partenza della creazione è il celebre brano “Shine on You Crazy Diamond” in cui i quattro Pink Floyd rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della “luna”, intesa come malattia mentale. In SHINE Syd è interpretato da Raffaele Paganini, già étoile del Balletto dell’Opera di Roma. Syd/Paganini ha un alter ego giovane e guizzante (Mattia Tortora) ed è affiancato dai brillanti talenti della Compagnia Daniele Cipriani, mentre il sound psichedelico e le liriche ammalianti dei Pink Floyd vengono interpretate dal vivo dall’odierna e acclamata band italiana Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi).

    A oltre mezzo secolo dall’allunaggio “fisico”, un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di SHINE – Pink Floyd Moon in una surreale luna in cui visioni oniriche s’incrociano per creare mondi siderali, apparentemente lontani eppure molto vicini, perché dentro di noi. Un viaggio nel mondo della luna interiore dell’essere umano: non solo (o forse non più) luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa. «È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo – spiega Micha van Hoecke – la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita». E aggiunge: «La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta».

    Lo spettacolo è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi». A coloro che gli chiedevano come descrivere lo show, Micha van Hoecke rispondeva senza esitazione: «È un’opera rock». A quasi un anno dalla scomparsa di Micha, quest’opera rock, rimontata dalla sua assistente coreografa e moglie Miki Matsuse e da Stefania Di Cosmo, è il testamento spirituale del coreografo russo-belga, un lavoro intriso di speranza, rappresentata dalla tremolante fiammella che Syd/Paganini accende nell’oscurità.

    SHINE ci esorta ad accendere il lato luminoso della nostra luna interiore, simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa di ogni essere umano, per combattere il materialismo dilagante dei nostri giorni e ritrovare sempre noi stessi, il nostro “io”, anche in questi tempi bui di smarrimento. Informazioni e acquisti presso gli uffici della Camerata, in via Sparano, n. 141 (tel. 080/5211908) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio e sabato solo mattina e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it. Prezzi da € 15 a € 44. Inizio spettacolo ore 21.00.

  • OGGI, COME NEL DOPOGUERRA, LA MUSICA COME STRUMENTO DI PACE

    MARTEDÌ 30 GENNAIO IL TRIO METAMORPHOSI AL TEATRO PICCINNI

    Era l’estate del 1951. Le ferite della guerra erano ancora aperte. Nel Vermont nasceva il “Marlboro Festival” dal nome della cittadina che lo ospitava. Il festival affiancava le attività di una piccola scuola, la “Marlboro Music”, concepita come oasi felice dove giovani artisti potessero affinare la propria arte a contatto con grandi maestri, tra cui anche musicisti esuli dalla Germania nazista.

    Per l’inaugurazione del festival, tre di quei musicisti, i fratelli Adolf e Hermann Busch con l’amico Rudolf Serkin, dopo non poche discussioni e incertezze, avevano deciso di affidare il loro messaggio – rifiuto del nazismo e di ogni regime autoritario, pacifismo, comunione di intenti in una comunità di artisti – a Beethoven, la cui musica era per loro simbolo di dialogo tra i popoli e fratellanza. Forse non a caso tanti anni dopo la sua Nona Sinfonia, l’Inno alla gioia, sarebbe diventato quello ufficiale dell’Unione Europea.

    E da quella inaugurazione, oltre 70 anni fa, ancora oggi il festival e la scuola continuano ad esistere, punto di riferimento per la musica da camera in tutto il mondo, e continuano a diffondere quegli ideali e a formare giovani talenti.

    Ricostruisce anche musicalmente quella avventura “Beethoven in Vermont”, spettacolo-concerto in scena al Teatro Piccinni martedì 30 gennaio per la Stagione Concertistica della Camerata Musicale Barese e dedicato alla Giornata della Memoria.

    Scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo, lo spettacolo porta in scena il Trio Metamorphosi, composto da Mauro Loguercio al violino, Francesco Pepicelli al violoncello e Angelo Pepicelli al pianoforte, che, in qualità di attori-musicisti interpretano proprio il ruolo di quei tre grandi pionieri, raccontando, suonando e proponendo al pubblico uno spaccato della vita di quegli anni da esuli.

    Con quel concerto, infatti, Adolf, Rudolf e Hermann cercarono di condividere ideali di fratellanza e collaborazione tra i popoli, nel segno unificante dell’arte e della musica di Beethoven, di cui si ascolteranno trii e pezzi vari.

    Due i concerti programmati dalla direzione artistica della Camerata Musicale Barese, affidata al M° Dino De Palma: alle ore 11 al Teatro Piccinni i musicisti terranno per le scuole dell’area metropolitana, un’anteprima del concerto per celebrare la Giornata della Memoria e per approfondire la conoscenza della Shoah attraverso la musica, alle ore 21.00 si terrà il concerto-spettacolo aperto al pubblico.

    Biglietti in vendita a prezzi variabili da 15 a 33 euro.

    Informazioni e acquisti presso gli uffici della Camerata, in via Sparano, n. 141 (tel. 080/5211908) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio e sabato solo mattina e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it.

  • Un’artista amatissima, con una carriera unica. Bari risponde con entusiasmo al concerto di Amii Stewart, in programma per la Camerata Musicale Barese sabato prossimo, 27 gennaio, alle ore 21.00.

    Pochissimi e solo in loggione i posti ancora disponibili. Botteghino preso d’assalto dal pubblico barese che dimostra di amare questa star della disco music, che si propone, per l’occasione, in versione “sinfonica”.

    Accompagnata dall’orchestra sinfonica ICO “Suoni del Sud”, con l’aggiunta di cori e parte ritmica, e sotto la direzione del M° Antonio Palazzo, che ha curato anche tutti gli arrangiamenti dei brani in programma, la cantante presenta il suo progetto Ci vorrebbero mille canzoni.

    Con una carrellata di grandi successi italiani e internazionali e musiche di Ennio Morricone, Mina, Sting, Lucio Dalla, Pino Daniele, Gino Paoli, Vasco Rossi, solo per citare alcuni nomi, Amii Stewart con musica e parole racconta al pubblico una storia lunga e costellata di riconoscimenti in tutto il mondo. Ci vorrebbero davvero mille canzoni per mostrare le meraviglie che la musica le ha regalato, mille canzoni per sondare tutte le possibilità della sua voce dal timbro unico, altre mille per ringraziare il pubblico, per le serate e gli applausi, mille canzoni d’amore per raccontare che al Petruzzelli, come la prima volta, sentirà il brivido dell’attesa, dietro le quinte.

    Informazioni e vendite presso gli uffici della Camerata in via Sparano, n. 141 (tel. 080/5211908) tutti i giorni, dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio e sabato solo mattina, e on line sul sito della Camerata www.cameratamusicalebarese.it e su www.webtic.it. Disponibili solo biglietti da € 15 a €25.