Grande interesse sta già riscuotendo “Notti di Stelle Winter”, la rassegnainvernale Jazz della Camerata Musicale Barese.
Gli appuntamenti sono cinque: il più atteso è sicuramente fissato per l’8 dicembre al Teatro Petruzzelli con Sergio Cammariere.
Sergio Cammariere, nato a Crotone nel 1960, è fra i musicisti e compositori più eclettici e raffinati del panorama musicale italiano, capace di fondere nelle sue composizioni diversi generi musicali: jazz, ritmi latini e sudamericani, musica classica e cantautoriale italiana. Si impone al grande pubblico con il terzo posto conquistato al Festival di Sanremo 2003 con la canzone Tutto quello che un uomo, a cui vanno anche i premi della Critica e di Migliore composizione musicale. La sua attività artistica risale però al 1992, quando compone la sua prima colonna sonora per il cinema, a cui ne seguiranno negli anni diverse altre. Numerosi i dischi di successo pubblicati in carriera, fra i quali spiccano Dalla pace del mare lontano(2002), Sul sentiero (2004), Il pane, il vino e la visione (2006), Cantautore piccolino (2008), Carovane (2009), Sergio Cammariere (2012). Raffinato pianista e sensibile cantautore, Sergio Cammariere racconta la sua visione musicale del mondo. Il ruolo della musica nell’umano vivere, l’educazione all’ascolto musicale sono i temi che hanno coinvolto nel profondo l’artista.
A seguire il pianoforte solo di Stefano Bollani il 15 gennaio sempre al Petruzzelli.
L’artista si esibirà plasmando un puzzle di musica, di simpatia e di estemporaneità che si fonderanno in continuazione, per poi cogliere i suoni in un dialogo tra improvvisazione e canzone, pubblico e pianista. Un’esplorazione intensa, dove Bollani prenderà per mano ogni spettatore per portarlo accanto a sé, nella sua musica piena di sentimento e di divertimento, destrutturando e ricostruendo ogni volta in modo diverso i brani che spesso ritroviamo nei suoi dischi. Il concerto sarà un evento unico, soprattutto perché un artista poliedrico come Stefano Bollani sarà garanzia di una serata piacevole e affascinante, sicuramente non noiosa perché come ha dichiarato: “Prima di tutto, io non voglio annoiarmi per cui ho bisogno, tutte le sere, di fare qualcosa di diverso. Il che non significa solo suonare brani differenti ma soprattutto vuol dire avere un atteggiamento diverso ogni sera in modo da poter smontare un brano partendo da un altro dettaglio … e poter ripetere questo tipo di operazione a seconda dell’ispirazione, dello stato d’animo del momento”.
Musica e solidarietà insieme, invece il 15 febbraio al Teatro Showville, per un progetto unico nel suo genere in cui tre talenti del Jazz italiano mettono a disposizione la loro creatività per contribuire ad aiutare le città ferite dal terremoto, partendo proprio dalla cultura come occasione per rinascere.
I tre pianisti Mirko Signorile, Claudio Filippini e Giovanni Guidi si esibiranno in una serie di performance che li vedrà impegnati sul palco contemporaneamente, facendo in modo chela loro poetica possa trovare la giusta alchimia per toccare le più profonde corde emozionali del loro pubblico. Le musiche originali create dai tre musicisti andranno a comporre una vera e propria opera “attuale”, una visione sonora del pianoforte del ventunesimo secolo che vuole essere un sostanziale contributo alla rinascita “culturale” delle città colpite da questa immane tragedia.
Quarto appuntamento il 28 febbraio, sempre a Showville con Mauro Campobasso &Mauro Manzoni Sextet in “Duck You, sucker”. A Jazz Homage To Sergio Leone”.
Mauro Campobasso e Mauro Manzoni sono musicisti jazz, ma anche attenti cultori e appassionati di cinema e scelgono una strada nuova per i loro progetti multimediali: esplorare l’epopea del west e il mondo dei gangster attraverso un montaggio di sequenze e immagini circostanziate appartenenti alle opere cardine di Sergio Leone, in diretta connessione con il suo compositore principe, Ennio Morricone.
Ultimo appuntamento l’11 marzo con Massimo Ranieri in Malìa.
Ranieri canterà Napoli come spesso ha fatto, ma stavolta, il gusto avrà il sapore elegante del jazz. Ranieri, cantante melodico per eccellenza ha chiamato attorno a sé alcuni grandi nomi come il principe dei trombettisti Enrico Rava, una pianista raffinata come Rita Marcotulli, il sax di Stefano Di Battista, Riccardo Fioravanti al basso e Stefano Bagnoli alla batteria. Il risultato è uno spettacolo che scorre affidandosi soprattutto alla sicura prateria delle ballad.
“Canto le canzoni che ascoltavo da ragazzino e che ho amato, sentendole dalla voce di Peppino di Capri” spiega Ranieri, decisamente lusingato dal risultato della sua nuova avventura.
L’abbonamento ai cinque concerti ha un costo di € 225 per la poltrona ed € 154 per la poltroncina.