70a Stagione 2011 / 2012 (Notti di stelle)
Gli astronomi hanno scoperto un quintetto di stelle estremamente raro, nascosto dietro un apparentemente minuscolo punto di luce. Messo in piedi in occasione dell’edizione 2006 del Brianza Open Jazz Festival, si avvale di due figure leader: da un lato il torinese Fabrizio Bosso, dall’altro l’argentino Javier Girotto, italiano d’adozione. Si incontrano così, nel terreno fertile dell’improvvisazione e del jazz, estetiche apparentemente lontane, l’hard bop di cui Bosso è alfiere indiscusso e gli influssi latini e le ritmiche argentine, dal tango in giù, di Girotto. Ma in realtà ognuno di loro ha da sempre dimostrato affinità ed interessi nell’ambito espressivo dell’altro, riuscendo ad esprimere, all’interno di questa formazione, una sintesi sonora completa, che rimbalza su linguaggi sonori misti i quali sono tutti contenuti nel grande esordio discografico sottoscritto dalla Blue Note Italia, “Sol” (addirittura impreziosito dalla presenza di Raul Midón). Musica coinvolgente, ballabile o meno, ce se ne innamora subito, si viene presto contagiati.
Brani originali firmati da Javier Girotto, Natalio Mangalavite – il pianista proprio non poteva mancare in un progetto del genere –, Fabrizio Bosso e poi la splendida canzone cubana di Osvaldo Farrés, Quizàs, quizàs, quizàs che molti ricorderanno col titolo inglese Perhaps, perhaps, perhaps. O ancora Volver di Carlos Gardel e Alfredo Le Pera e qualche altra magica trovata. Al basso elettrico c’è Bulgarelli e completano la formazione la batteria di Tucci e le percussioni di Marcozzi. E poi… E poi la formazione di Bosso e Girotto ha deciso, per la registrazione, di convocare uno dei migliori fenomeni degli ultimi anni sorto in ambito latino: Raul Midón (voce su Quizàs, quizàs, quizàs; voce e chitarra su Caminando e Blues). Cieco dalla nascita, è giunto da Embudo (New Mexico), via Miami e New York. Madre scomparsa prematuramente e padre tangueros argentino girovago, ha inciso per Blue Note, partecipato con un brano alla colonna sonora di She Hate Me di Spike Lee; collaborato con Herbie Hancock e meravigliato tutti coloro che aspettavano la nuova icona del mondo latino.
Così anche il meno potente dei telescopi riuscirebbe a distinguere quelle stelle e svelarne tutto lo splendore.